La giunta capitolina non è capace (o non vuole) riorganizzare una raccolta differenziata efficiente e di qualità
COMUNICATO STAMPA del 5 luglio 2022
Mentre aumenta il degrado dei rifiuti non raccolti in strada, il sindaco di Roma si preoccupa di come incenerirli DOMANI (se va bene tra cinque anni …) ma è incapace di riorganizzare OGGI una raccolta differenziata efficiente e possibilmente di qualità.
Mentre il sindaco di Roma è in attesa dei da noi temuti “poteri speciali” sulla gestione rifiuti da parte del parlamento che prevederebbero addirittura, in totale contrasto con il Piano Rifiuti Regionale, i poteri autorizzativi autonomi per un mega-inceneritore a Roma, la situazione di degrado a Roma si sta inesorabilmente aggravando anche a causa del clima torrido che accelera la decomposizione dei rifiuti organici abbandonati nei sacchetti specie se a fianco dei cassonetti stradali.
L’incendio dell’impianto TMB di Malagrotta, che assicurava il trattamento di circa il 40% dei rifiuti indifferenziati romani, ancora non riparte appieno ma solo con una linea ha posto un ulteriore elemento di criticità nel trattamento dei rifiuti non differenziati.
Ma il problema principale è a monte e riguarda quanto tutti possono constatare, dato che almeno una parte considerevole dei rifiuti conferiti dai cittadini non viene raccolta e resta in strada. Si tratta in larga parte di rifiuti abbandonati fuori dai cassonetti stradali che oggi non si è in grado di raccogliere, dato che probabilmente non riesce neppure a svuotare regolarmente tutti i cassonetti stradali che straripano di rifiuti.
Gualtieri è davanti alla necessità di dare risposte certe e concrete ai romani OGGI, ad iniziare dal nodo della radicale riorganizzazione di AMA e/o ricorrere ad attivare soggetti industriali a supporto di attività parallele e/o alternative di raccolta differenziata, peraltro possibili per efficientare la raccolta differenziata dei rifiuti almeno al 55% oggi ed al 65% entro il 2025.
Ma il potenziamento della raccolta differenziata sino al 65% non va certo nello stesso senso della previsione di un mega inceneritore da 600.000 tonnellate annue, che dovrebbe essere alimentato con una massa enorme di “rifiuti indifferenziati” almeno per venti anni a partire dalla sua entrata in esercizio …. prevedibile forse tra almeno cinque anni!! Inoltre le dichiarazioni dal sindaco Gualtieri sul nuovo mega inceneritore, in assenza della esecuzione di una nuova procedura di V.A.S. – Valutazione Ambientale Strategica nazionale da parte del Ministero della transizione ecologica, risultano del tutto illegittime alla luce dell’accoglimento da parte del TAR Lazio del nostro ricorso di ottemperanza con sentenza n. 4987 del 26 aprile 2022 che di fatto annulla il decreto attuativo del 2016 del governo Renzi e rinvia al governo attuale l’avvio di una Valutazione Ambientale Strategica sulle effettive necessità impiantistiche nazionali per il riciclo – recupero – smaltimento dei rifiuti urbani …. Roma compresa.
Per non parlare di tutto ciò che comporterebbe in termini di salute pubblica per Roma le emissioni in atmosfera di una enorme quantità di gas dispersi in aria (CO2 – ossidi di azoto – ammoniaca) e di polveri ultrasottili PM da 2,5 a 0,1 che veicolano centinaia di composti tossici prodotti dalla combustione e dalla ricombinazione secondaria (diossine – furani – pcb – IPA), composti cancerogeni e mutageni per l’uomo ed in particolare per le donne in gravidanza e per i bambini. Una scelta pessima per la salute dei romani, che comunque da anni respirano un’aria di pessima qualità pari a quella della Valle Padana tra le peggiori in Europa.
Pertanto, l’annuncio del sindaco Gualtieri rispetto ad un nuovo inceneritore per Roma riteniamo sia solo l’ennesimo tentativo di prendere tempo, anche se questa tattica di continui annunci non supportati da un Piano industriale sostenibile ed in linea con le recenti normative europee risulta particolarmente grave ed inaccettabile da chi si è proposto con un programma di “sostenibilità ed economia verde”…..
A tale proposito rialleghiamo il nostro Piano di economia circolare per Roma, che l’attuale assessore Alfonsi condivideva con noi sino al 2020 …., e che prevede un programma di decentramento di poteri ai Municipi – di decentramento di AMA nei Municipi ed un Piano industriale che con una spesa di circa 300 milioni di euro complessivi (da aggiornare ai prezzi attuali) prevede la dotazione impiantistica romana per i centri di riuso e le isole ecologiche – il potenziamento della Raccolta Differenziata – le tredici piattaforme integrate per il riciclo ed il compostaggio oltre allo smaltimento in piccole discariche di materiali inerti residui poste intorno al GRA ma lontano dai centri abitati.