Giovedì 10/03/2022, presidio al Campidoglio per dire NO AI BIODIGESTORI e SI AL COMPOSTAGGIO!

Il Movimento Legge Rifiuti Zero insieme ai comitati della Valle Galeria, di Casal Selce, di Osteria Nuova, di Rocca Cencia, alle associazioni nazionali AIC-Associazione Italiana Compostaggio e ISDE-Medici per l’Ambiente e altre associazioni e comitati romani si riunirà in Piazza del Campidoglio per dire NO ai due mega impianti di digestione anaerobica previsti a Cesano e Casal Selce e SÌ a un’alternativa sostenibile e in linea con le normative europee e italiane sull’Economia Circolare. La nostra proposta è il COMPOSTAGGIO diffuso di taglia municipale, con macchine ed impianti di piccola e media capacità veramente sostenibili!

COMUNICATO STAMPA del 9 marzo 2022

PRESIDIO IN CAMPIDOGLIO PER DIRE NO AI MEGA-DIGESTORI ANAEROBICI DI CASAL SELCE E DI CESANO

SERVE COSTRUIRE PICCOLI IMPIANTI DI COMPOSTAGGIO DI TAGLIA MUNICIPALE per ROMA CAPITALE e per FIUMICINO

 DOMANI GIOVEDI’ 10 MARZO DALLE ORE 14 ALLE 18 SAREMO IN CAMPIDOGLIO, CON TUTTI I COMITATI E LE ASSOCIAZIONI ROMANE E LAZIALI CHE SI BATTONO CONTRO IL TENTATIVO DI SCARICARE SU POCHI SITI IL PROBLEMA DELLA GESTIONE DEI RIFIUTI DI ROMA CAPITALE, CON LA SCUSA DELLE SCADENZE DEI BANDI.

IL MOVIMENTO LEGGE RIFIUTI ZERO, L’ASSOCIAZIONE AIC, L’ASSOCIAZIONE ISDE-MEDICI PER L’AMBIENTE INVITATO TUTTI I COMITATI IN LOTTA AD ESSERE PRESENTI CON I LORO PORTAVOCE PER SPIEGARE COME LA PROPRIA BATTAGLIA SI INQUADRA NELLA VERTENZA NAZIONALE CONTRO I DIGESTORI ANAEROBICI.

DA CASAL SELCE A CESANO, DALLA VALLE GALERIA A FIUMICINO, DA ROCCA CENCIA, ALLA FALCOGNANA, DA MAGLIANO ROMANO A CORCOLLE, DA ALBANO A CIVITAVECCHIA TUTTI INSIEME PER DIRE NO ALLA SPECULAZIONE FINANZIARIA IN ATTO PER PRODURRE UN GAS INCENTIVATO DALLO STATO CON IL TRIPLO DEI COSTI DI VENDITA, SENZA CONSIDERARE GLI ENORMI IMPATTI AMBIENTALI E SANITARI CONSEGUENTI.

RITENIAMO CHE ROMA CAPITALE ED IL COMUNE DI FIUMICINO, CHE STANNO PERSEGUENDO LO STESSO OBIETTIVO, VOGLIANO USARE IL BANDO INCOERENTE DEL Mi.T.E. PER USARE I FONDI PER L’ECONOMIA CIRCOLARE PER IMPIANTI DI PRODUZIONE DI GAS METANO CHE NON HANNO NULLA HANNO A CHE FARE CON IL RECUPERO DI MATERIA SU CUI E’ BASATA TUTTA LA NORMATIVA EUROPEA ED ITALIANA (D. LGS. 152/2006 Art. 183 comma 1 punto U – definizione di riciclaggio e Art. 205 bis comma 4 punto B – calcolo obiettivi di riciclaggio).

Tali scelte sono in totale contrasto con l’indirizzo europeo e del Programma ambientale ONU del 2020 sul contrasto ai cambiamenti climatici in atto, che chiede il taglio netto del 45% delle emissioni di metano entro il 2030 !!!! https://wedocs.unep.org/bitstream/handle/20.500.11822/35917/GMA_ES.pdf

Ricordiamo che dal 2020 in Italia si possono finanziare con fondi europei come il PNRR, oltre ai progetti di riduzione dei rifiuti, soltanto i processi di trattamento rifiuti basati sul riutilizzo, sulla raccolta differenziata e sul riciclaggio che insieme sono stati definiti nella fase di “recupero di materia”.

Pertanto sulla base di considerazioni tecnico-scientifiche in primis sui danni prodotti dalle emissioni del gas metano, sia in fase di produzione ma soprattutto in fase di immissione in rete, è stato reso noto che la rete italiana del gas metano ha tuttora perdite fuggitive pari a quasi il 20%, dato del 2020 della European Environment Agency  https://www.eea.europa.eu/publications/european-union-greenhouse-gas-inventory-2020 .

Inoltre un enorme problema è causato dallo scarto di produzione dei digestori anaerobici, che a valle dell’estrazione del biogas hanno una enorme massa di un “fango palabile” detto “digestato” che essendo un rifiuto speciale dovrebbe andare in discarica con costi molto elevati. Invece si sceglie di cercare di eliminare i composti ammoniacali presenti attraverso il compostaggio aerobico, che data la pessima natura chimica del digestato non può produrre che un “compost” fuori specifica che non utilizzabile in agricoltura.

Tale situazione si verifica tuttora negli impianti di digestione anaerobica della SESA di Este e della Bioman di Pordenone in cui AMA tuttora esporta da dieci anni i rifiuti organici.

Infatti si sceglie di affittare terreni da privati per spandere sui campi questo “compost fuori specifica”, spesso nemmeno maturato per i 60 giorni previsti dalle normative, con mezzi atti ad un rapido interramento per mascherare i fortissimi odori oltre che la composizione tossica che di fatto avvelena i campi in cui è stato interrato. https://www.trevisotoday.it/cronaca/udine-noe-indagine-de-luca-8-febbraio-2022.html

Dato che è prevista l’opzione per il compostaggio aerobico nel bando del Mi.T.E. in scadenza, che ha costi pari a circa un terzo rispetto ai digestori anaerobici ed un impatto quasi zero dal punto di vista ambientale, ci chiediamo quale sia la vera motivazione dei sindaci Gualtieri e Montino per puntare una scelta così devastante come due megaimpianti industriali di digestione anaerobica da 100.000 tonnellate annue di cui uno a CASAL SELCE Mun 13 , l’altro a OSTERIA NUOVA Mun 15 e l’ultimo a LINGUA D’OCA-MACCARESE nel Comune di Fiumicino.

Abbiamo chiarito con la commissione che tali scelte peseranno per i prossimi 15 anni sul destino di Roma e che non possiamo certo condividere la motivazione di urgenza data dalla scadenza dei bandi del PNRR, che del resto prevedono di poter scegliere tra le due tecnologie citate.

ABBIAMO GIA’ DEPOSITATO IL RICORSO STRAORDINARIO AL CAPO DELLO STATO CONTRO L’AVVISO PUBBLICO DEL MI.T.E. E DIFFIDIAMO LA REGIONE LAZIO A DARE UN ASSENSO RISPETTO AI PROGETTI DI DIGESTORI ANAEROBICI X ROMA e FIUMICINO CHE SONO IN TOTALE CONTRASTO CON IL PIANO GESTIONE REGIONALE RIFIUTI APPROVATO NEL 2020, CHE CONFERMA DI PRIVILEGIARE GLI IMPIANTI DI COMPOSTAGGIO AEROBICO, impianti di cui chiediamo per la riduzione della capacità a 20.000 tonnellate annue per metterli a servizio delle reali quantità di rifiuti organici prodotte nel Municipio o Comune di riferimento.

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